PREPARAZIONE DELLA BARCA  
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PREMESSA




Un argomento tanto spinoso quanto vasto. Sul punto ogni velista ha le sue idee dettate dall’esperienza, dagli studi e dalle ricerche fatte, probabilmente tutte valide. Circa i lavori e le migliorie da effettuare a bordo, ogni decisione deve essere presa rispettando i parametri di massima sicurezza, leggerezza ed economia, nell’ottica della navigazione che si intende effettuare e tarata sull’equipaggio di cui si dispone.

L’aspetto economico poi meriterebbe un capitolo a parte, qualcuno definisce la barca “un buco nell’acqua rivestito di legno da riempire di soldi” e non si allontana poi tanto dal vero. Nella nautica si corre il rischio di essere spellati vivi e arsi a fuoco lento da chi vende qualsiasi cosa, “assolutamente indispensabile” per la navigazione. Altro problema da non trascurare è la diffusa scarsa professionalità di chi metterà le mani sulla vostra barca. Trovare il giusto mix di professionalità e scarso ladrocinio rappresenta veramente Il Problema. Una volta individuate le persone giuste a cui affidarsi si è sicuramente a metà dell’opera. Ogni cantiere vi proporrà lavori diversi a prezzi ancor più differenti, sulla scelta si gioca la partita. Il mio consiglio (dopo una esperienza ventennale da “armatore da spennare”) è questo: fatevi spennare un po’ di più di quanto speravate ma un po’ meno di quanto speravano, da tecnici che siano sicuramente bravi.

Tornando ai lavori, la questione su cui riflettere è quali lavori siano da fare per attraversare l’Oceano Atlantico con una barca di serie. Qui si aprono una marea di argomenti su cui porre l’attenzione, si va dalle vele al sartiame, dalla questione dell’autonomia energetica e quella dei consumi idrici, dalle appendici ai materiali di rispetto. La stessa barca attrezzata per una crociera familiare ad agosto in Mediterraneo sarà completamente diversa dalla gemella usata per il campionato invernale “a bastone” che a sua volta sara’ ancora diversa dalla terza gemella che deve affrontare una regata lunga d’altura…eppure parliamo dello stesso scafo! Nibani ha avuto identica sorte e adesso si deve preparare per un impegno più gravoso del solito: l’Oceano.














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